Dintorni - AFV Monte Garzon

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Dintorni

L'AFV "Monte Garzon" si estende su un'ampia collina in Val d'Illasi, una valle percorsa in tutta la sua lunghezza dal torrente denominato "Progno d'Illasi". Lasciando la SS11 a Caldiero, un centro conosciuto per le sorgenti calde e curative delle antiche terme romane "di Giunone" e percorrendo tutta la valle in senso sud-nord, si raggiunge Giazza, un caratteristico borgo montano abitato da gente di origine "cimbra" dove termina la strada principale e da cui si dipartono interessanti percorsi che permettono escursioni sulle alte Prealpi Venete della Lessinia, che confinano con il vicino Trentino. Proprio a metà strada tra Caldiero e Giazza, a destra di Cellore d'Illasi, sede operativa di questa Azienda Faunistico Venatoria, è facilmente identificabile l'enorme collina denominata "Monte Garzon" dove si sviluppano gli affascinanti terreni di caccia della nostra riserva.
Oltre che per la straordinaria laboriosità, riservatezza e simpatia dei suoi abitanti, questa valle è famosa per l'eccellente ed ottimo vino "Valpolicella", nelle sue varianti secco, amarone e recioto amarone, prodotto da eccellenti vinificatori che esportano questo nettare in tutto il mondo.
Non da meno è l'olio d'oliva prodotto in queste zone, caratterizzato da un gradito sapore e da fragranze singolari.
Molte trattorie e molti ristoranti sanno abbinare sapientemente questi vini con i piatti caratteristici della zona, per la delizia del palato dei cacciatori che frequentano il "Garzon".
Il versante est dell'AFV è separato dai territori di caccia dell'ATC2 "dei Colli" da un corso d'acqua a portata costante denominato Tramigna, le cui sorgenti sono tra queste colline. La breve valle generata dal passaggio di questo corso d'acqua si chiama Val Tramigna. All'estremità nord incontriamo l'abitato di Cazzano di Tramigna, famoso per le sue eccellenti ciliegie, le "more di Cazzano" e dove è possibile trovare ottima ospitalità in curati agriturismi; qualche chilometro più a sud il Tramigna costeggia il versante ovest e sud della cinta muraria della famosa città di origine medioevale di Soave, per poi buttarsi nel torrente Alpone, da cui prende nome l'omonima valle.
La città murata di Soave è una meta turistica da non trascurare. Alla sommità della cinta murata, assai ben conservato, c'è un meraviglioso castello medioevale, meta di un notevole flusso turistico. Molto interessante è la cittadella storica all'interno della cinta muraria.
Soave non è soltanto caratteristico centro turistico, sovrastato dal castello medioevale. E anche il centro di produzione di un vino bianco di una singolare bontà, Il Vino Soave, che, come il vicino Valpolicella, è conosciuto ed apprezzato in Italia ed i tutto il mondo.
Intere colline della Val Tramigna e della Val d'Alpone sono ricoperte, come una sorta di tappeto inglese, da questi straordinari vitigni.
A Soave è possibile trovare parecchie rinomate cantine dove poter degustare ed acquistare quest'ottimo vino, reperibile nella tipologia di Soave classico e Soave recioto.
Ad est di Soave, all'imbocco della Val d'Alpone troviamo San Bonifacio, una ridente cittadina di oltre 20.000 abitanti, nevralgico polo industriale nel cui territorio, in località Motta, è possibile visitare importanti vestigia del passato come i ruderi del Castello Medioevale (ora parco della rimembranza) con la vicina chiesetta romanica di S. Abbondio, la chiesa romanica di Villanova con la sua Cripta e con il suo Chiostro perfettamente conservati e la villa veneta di Villabella, di ispirazione scamozziana, attorniata da un vastissimo parco, risalente al 1500.
Da San Bonifacio, procedendo verso nord, si apre la Val d'Alpone che prende nome dall'omonimo torrente. Il primo importante centro che s'incontra è Monteforte d'Alpone che, con la gemella Soave, è la culla di meravigliosi vitigni dai quali si produce il vino Soave.
Quindici chilometri a nord di Monteforte d'Alpone, percorrendo la già richiamata Val d'Alpone e dopo aver atteraversato i caratteristici e laboriosi paesi di Montecchia di Crosara, di San Giovanni Ilarione e di Vestena, si raggiunge Bolca, sede del locale museo in cui sono esposti i più interessanti fossili provenienti dalla vicina zona di estrazione denominata la "pesciaia" che conserva il maggior capitale mondiale dei fossili dell'era terziaria.
Queste e tantissime altre sono le opportunità a disposizione di chi, altre a salutari battute di caccia sul Garzon, vuole godere delle infinite bellezze di queste zone. Qui e possibile immergersi in una cultura millenaria dove gente laboriosa e riservata sa riproporre un'avvolgente ospitalità. In questi luoghi gente schietta ed equilibrata come quella costituita dal popolo dei cacciatori può ritemprarsi dando sfogo alla propria passione e, nel contempo, godere dei frutto che questa meravigliosa terra sa profondere.

 
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